Ali di farfalla

Il trasloco

La micetta Pucci

la Caballero di Stefano
la fiat 600 bianca di papà
Era circa la metà di un gennaio freddo e gelido, in uno di quegli inverni in cui ancora dalle grondaie scendevano i ghiaccioli a spirale...
La ragazzina non aveva ancora 15 anni, era carina, popolare, esuberante e non poteva credere a quello che sentiva: suo padre e sua madre le stavano dicendo che appena fosse terminato l'anno scolastico si sarebbero trasferiti in un'altra città... Giugno, questo sarebbe successo a giugno...si sentì come un condannato a morte a cui avevano appena dato altri 5 mesi di vita!!!
"Voi non potete farlo!!!! come potete portarmi via dal posto dove sono nata e ho vissuto i miei primi 15 anni?
Come potete sradicarmi da qui, dove ho tutte le mie amicizie e portarmi in un posto dove non conosco nessuno? in quella città vecchia, antica, morta, mentre qui c'è tutta la mia vita?"
Si sentiva sperduta, annientata, impotente...
"Io non ci vengo !!! " urlava in faccia ai suoi...
"Io rimango qui da sola, scappo di casa e non mi troverete mai più...io non ci vengo là !!! "
Corse fuori in lacrime, disperata nell'inverno gelido con il gelo nel cuore... Andò alla cabina telefonica, mise il gettone dentro il telefono e compose il numero che ben conosceva :" Signora c'è Stefano per favore? " chiese piangendo...
Lui rispose e lei gli chiese di scendere per parlare...
Stefano era il suo primo amore, un amore dolce, tenero, puro, vero, adolescenziale, ma amore grande...
"Mi vogliono portare via... si vogliono trasferire in un'altra città e portarmi via da te... come faremo? "
Lui le stringeva le mani, imbacuccato in quel suo trench beige che tanto andava di moda in quegli anni....lei col suo loden nero sembrava ancora più piccola della sua età... la nebbia li avvolgeva e creava quella sorta di barriera che li nascondeva agli occhi del mondo... Rannicchiati nell'ansa di un portone stavano lì, abbracciati stretti, e non sapevano cosa fare...
Passavano i mesi, la vita continuava imperterrita come se nulla stesse succedendo...
Gli amici di sempre, la scuola, le interrogazioni, e tornare a casa sulla Caballero di Stefano che, più grande di lei di quasi 4 anni, ogni giorno la passava a prendere, seguiti dagli sguardi invidiosi delle compagne di classe...
In casa pareva che l'unica preoccupazione fosse quella di come riuscire a far salire la Pucci in macchina... Si provavano strategie di ogni genere, ma niente da fare, la Pucci non ne voleva proprio sapere... pareva se la sentisse, pareva fosse d'accordo con la ragazza a non voler lasciare quella casa, quella città dove era nata e cresciuta...
La Pucci era la micetta di casa, quel batuffolo di pelo grigio che un giorno di tanti anni prima il fratello piccolo della ragazza aveva portato a casa... Spiluccata, affamata, abbandonata... e cresciuta con amore da quella famiglia di cui era diventata ormai parte integrante...
Arrivò la primavera e poi venne aprile, con i suoi fiori sbocciati, con i suoi profumi e il giorno 19 di quell'aprile del 1977 la Pucci decise che in quell'auto non ci sarebbe salita, che lei non avrebbe mai lasciato quella città... e preferì andarsene per sempre...
La ragazza no, lei non ebbe il coraggio di andarsene per sempre, anche se lo aveva pensato, anche se aveva pensato mille stratagemmi per rimanere, ma non aveva ancore 15 anni... Che cosa avrebbe potuto fare?
Giugno arrivò inesorabile.... estate, caldo, la scuola che finiva e tutti che parlavano di ferie, di vacanze al mare, in montagna,
"Ciaoooooooooooo...ci si rivede ad ottobre.... passate delle buone vacanze!!!!"
La ragazzina non riusciva ad essere allegra per la fine della scuola...Aveva la morte nel cuore e le sue amiche vicino: la Silvia, La Francesca, la Paola, la Nadia... Quelle amiche con cui durante l'anno scolastico di prima magistrale aveva condiviso gioie e dolori, ansie e timori, lacrime e sorrisi... Erano tutte lì, accanto a lei: "Non ci rivedremo più ragazze...domani mi portano via da qui..."
E giù a piangere tutte insieme, ad abbracciarsi a dirsi che dai, ci scriviamo e poi c'è il treno, in mezz'ora siamo lì da te o vieni tu qui.... E porca miseria l'era di internet e dei cellulari era molto lontana da venire, altrimenti sì che tutto sarebbe stato più facile....E invece a quell'epoca e a quell'età 40 chilometri sembravano una distanza abissale...
19 giugno 1977 una data che è rimasta impressa nella mente della ragazza a lettere di fuoco... Una data incancellabile, i cui ricordi però sono sbiaditi, offuscati dalle lacrime che copiose scendevano dai suoi occhi....
Il camion del trasloco parcheggiato in strada, via vai di uomini che trasportavano mobili, elettrodomestici, lampadari e li caricavano sul cassone e con i mobili si portavano via anche la sua vita... Le sue amiche, quelle d'infanzia, quelle che conosceva da sempre giù in strada a guardare... a piangere con lei... E più in là, in fondo alla strada, Stefano sulla sua Caballero... Immobile, annichilito, abbattuto... La ragazza corse da lui, si abbracciarono, si baciarono così, davanti a tutti, incuranti di tutto... Non ci potevano credere che fosse arrivato quel momento tanto temuto, ma era così... Non c'era niente da fare, tra pochi minuti la carovana di camion del trasloco e di automobili sarebbe partita... e loro lo sapevano che forse quello sarebbe stato un addio, e si strinsero ancora più forte come se quello fosse stato l'ultimo abbraccio della loro vita...
La carovana partì...La ragazza salì nella 600 bianca di suo padre e appoggiò la faccia al finestrino del sedile posteriore... Mantenne quella posizione fino all'arrivo nella nuova città.
40 chilometri di distanza dal suo amore, dalle sue amiche di sempre, da tutto quello che era stata la sua vita fino a quel momento.
Non smise mai di piangere per tutto il tragitto, non smise mai di sentirsi perduta, sola, incompresa da quei genitori tiranni che avevano deciso di strapparla alla sua infanzia, alla sua giovinezza, alla sua vita e di portarla verso l'incognito.
Quell'estate consumò il 45 giri di Umberto Tozzi "TI AMO" a forza di ascoltarlo...
Ma questo è l'inizio di un'altra storia...